“CARMINA PARMA” / E’ AUTUNNO: PIOVONO I RIGORI…
Crociati bravi ad aprire l’ombrello nella tempesta dei penalty: 5 in 5 giornate!
(Luca Savarese) – L’autunno è la stagione della pioggia. Il primo turno infrasettimanale del campionato conferma tutti i suoi sapori: gli studenti fanno in fretta a finire i compiti, le persone fanno presto ad uscire dagli uffici per piazzarsi davanti alla tv, far finta che sia domenica e concentrarsi sulla quinta giornata di campionato. Intanto mogli e fidanzate preparano le prime caldarroste per addolcire i propri partner tra un tempo e l’altro. Questo più o meno il rito dalle case. A Genova piove ma le gocce sono strane, non sono di acqua piovana ma di acqua arbitrale, nascono da repentini (e generosetti) fischi che freddano ma non rovinano del tutto grazie ad un palo e ad un ottimo Mirante (un plauso ad Antonio, che sui 5 rigori di questo avvio, due ne ha presi e uno, il primo di Borriello di ieri, lo ha fatto suo su ribattuta, la gioia iniziale del gol di Ale Lucarelli che sostituisce la latitanza degli avanti di Donadoni con un golletto dal savoir faire del vero bomber.
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Si sa che, se a Marassi vai in vantaggio (era successo anche lo scorso anno), devi far di tutto per chiudere subito i conti perché i rossoblù genoani, abili gatti, se cadono lo fanno sempre in piedi e senza perdere le vite. Quando ci si trova davanti un ostacolo, la linea più breve tra i due punti, può essere una linea curva. Così la pensava Bertolt Brecht. Già gli ostacoli. Quelli che frenano queste prime sfide dei ragazzi. E le linee curve, quelle invenzioni che li riportano a galla e li lanciano. Prima di tutto ostacoli di natura accidentale, non programmati. Dopo il
kappao di Palladino contro la Fiorentina sabato, ecco l’infortunio di Belfodil ieri sera: la sorte ci vuole spuntare le punte e menomale che abbiamo un difensore avvezzo a timbrare il cartellino del gol come capitan Lucarelli. Ostacolo numero due: i rigori contro. Va da sé che lamentarsi per i calci di rigore subiti è un facilissimo esercizio che non dona ne profondità ne spessore alcuno a qualsiasi discussione. E’ bambinesco dire: mi hanno dato un rigore contro. E tu cosa hai fatto per sistemare le cose? verrebbe da rispondere.
I rigori ieri sera sono stati però due (stessa cifra per altro concessa a noi contro la viola) una bella sommetta con gli altri tre presi dato che siamo alla quinta giornata e non al giro di boa del torneo. Oddio non che i rigori siano felici per il mister di Cisano Bergamasca che, nella sua carriera da giocatore prima e da allenatore poi, non sembra proprio aver un buon rapporto con la massima punizione: a Italia 90 sbagliò nella semifinale contro l’Argentina, a Euro 2008 la sua nazionale, si fermò ai quarti contro la Spagna, deragliando ancora dagli undici metri. Forse il penalty non è nel suo dna ma, in questo Parma c’è molto del suo sangue, quando si ha la palla non si improvvisa mai, nel primo tempo tra la testa di Zaccardo, il vantaggio e quel tiro di Amauri, non siamo rimasti a guardare. Il filosofo inglese Bacone parlava di una pars construens e di una pars destruens. La pars construens di Genoa-Parma è che
non abbiamo perso, che siamo andati in vantaggio, che alcune buone trame siamo riusciti ad esprimerle. La pars destruens non può consistere solo nei troppi rigori che subiamo, semmai viene da chiederci perchè li prendiamo? Perché riescono ad arrivare lì davanti con troppa facilità: vedi Pandev a Napoli, Borriello ieri, Cassani con la Fiorentina? E il malcapitato e Immobile Ciro troppe volte libero di fare ciò che voleva e, per fortuna che lo ha fatto male. Eppure il centrocampo è a cinque, mica sguarnito, la difesa sta rispondendo presente, forse c’è
ancora poca convinzione sia quando si difende che quando si offende. Infatti gli ultimi tre gol sono arrivati da Parolo, Valdes e Lucarelli. Cercasi anche gol di chi è chiamato a farli. Sembrava di vedere il Parma di Novara dello scorso autunno, bello, voglioso, ma alla fine sconfitto perché terribilmente poco concreto. Bacone il suo sistema lo elaborò nel Novum Organum pubblicato nel 1620. Tra non moltissimi giri di orologio sarà già Milan, con la speranza che sia davvero un novum organum gialloblù e che la squadra giochi come Roberto quando folleggiava sulla destra con i rossoneri; imprendibile, convinto di spostare le montagne. E speriamo che la pioggia torrenziale dei rigori contro si fermi, e rimanga solo, se proprio deve, quella climatica. Luca Savarese
LE PRECEDENTI PUNTATE DI CARMINA PARMA DI LUCA SAVARESE
CARMINA PARMA / DENTRO GLI ACUTI DI BELFODIL E ROSI: NASCE UN PARMA BELLO E ROSATO
Trovo semplicemente deplorevole che gli organi informativi UPI si straccino le vesti in maniera così plateale per un presunto torto arbitrale a tutela del Parma di Ghirardi e non abbiano scritto nemmeno una parola in difesa dei propri diritti professionali calpestati dallo stesso Ghirardi in occasione del suo indecente attacco pubblico contro Gabriele Majo. Dino Pàmpari.
Possiamo mettere il pedaggio, lì, agli 11 metri? Tanto con tutta la gente che passa, tiriamo su qualcosa.
Ieri sera furto colossale!
Prestazione a parte, non eccezionale, i 2 rigori sono totalmente inventati!
Meno male che c'è Alle Vigatto e Il Plin a sottolineare il furto (altro che "presunto" torto arbitrale, egregio Dino. Poi un giorno mi spiegherà come si fa a paragonare una polemica tra un giornalista e un presidente di una squadra di calcio con i danni arbitrali subiti a Marassi)subito ieri. Altrimenti leggendo l'assenza di commenti sembrava che ieri a Genova non fosse successo nulla.
Molti dei lettori di questo blog sono molto solleciti a postare quando si tratta di far polemica con squadra e società. Quando si tratta di difenderla o anche solo di dispiacersi per un torto subito, mutismo. Adesso vado sul sito della GdP, sarà un accolita di manovrati dai poteri forti ma almeno la legge anche qualche tifoso del Parma…
Gentile Pericle, come sto argomentando nella consueta articolessa in corso di produzione, il vittimismo in materia arbitrale non porta da nessuna parte. Specie se sei il Parma. Ergo si sfoghi pure qui o sulla GdP o dove meglio crede – come sono liberissimi di farlo, con decenza, gli altri utenti del nostro "servizio" – ma non pensi che contro il Milan le regalino due rigori solo perché lei si straccia le vesti. O peggio ancora se dovessero farlo, in modo sguaiato, i vertici della società.
Piuttosto si fa esercizio di crescita se si analizzano i propri limiti.
Cordialmente
Gmajo
Davvero, caro Pericle, lei non coglie il nesso che esiste tra le due cose? Proverò allora a farglielo notare io, sperando che lei realmente se lo sia lasciato sfuggire pur essendo un legame per niente sottile e che la sua non sia una svista voluta: nel suo recente attacco contro Majo infatti il presidente Ghirardi ha colpito a tradimento tutta la categoria dei giornalisti, come appropriatamente il Presidente Regionale dell'Ordine dei Giornalisti ha prontamente stigmatizzato con il suo comunicato ufficiale. A tale negazione dello svolgimento del proprio diritto professionale né la Gazzetta di Parma né TV Parma hanno opposto alcuna reazione, consumando in questo modo, ancor prima che una grave mancanza nei confronti di un proprio rispettabile Collega, un enorme torto verso sé stessi: omettere di difendere uno dei valori per cui si sposa una professione esprime infatti quanto meno la mancanza di dignità, che diventa addirittura servilismo disdicevole se all'assenza di reazione verso l'oppressore si aggiunge una chiassosa protesta in sua difesa, com'è avvenuto appunto stamattina nella prima pagina del principale quotidiano locale. Cordialmente, Dino Pàmpari.